– Il successo nella vita è un buon matrimonio.

**Diario di un osservatore silenzioso**

“Limportante è sposarsi bene. Un uomo benestante è la garanzia di una vita felice.”

Giulia era lunica figlia dei suoi genitori. Il padre la proteggeva, la madre la viziava e ripeteva sempre la stessa cosa:

“Limportante è sposarsi bene. Un uomo benestante è la garanzia di una vita felice.” E Giulia annuiva, convinta.

Ma dove trovarlo, questuomo benestante? Alluniversità cerano bravi ragazzi, certo. E anche un fidanzato di buona famiglia.

Ma il padre controllava ogni suo movimento: niente serate fuori, niente feste tra studenti, niente gite in campagna. Tutto doveva essere sotto controllo.

Presto, il suo fidanzato ideale trovò unaltra ragazza, più libera e interessante di Giulia.

Poi arrivò la laurea, e non cera più tempo per le passioni amorose.

Un lavoro trovato con laiuto di papà, e la sistemazione della vita privata con lintervento di mamma.

Mamma sapeva cosa faceva. Lunica figlia doveva sposarsi bene, e finalmente spuntò un pretendente: il nipote di una sua cara amica.

“Giulietta, devi dare unocchiata a questuomo più seriamente. È più grande di te, ma è un vantaggio, non uno svantaggio. Che te ne fai di un ragazzino? Pensa con la tua testa. E Marco De Luca è un uomo serio. Ha la sua azienda. Non dovrai neanche lavorare.”

“Ma è già stato sposato, mamma! Ha una figlia, e quindi gli alimenti da pagare.”

“Non preoccuparti di questo. La moglie era una stupida, e tra laltro vive lontana con la bambina. Non è un problema.”

E lincontro avvenne. Il padre di Giulia tacque, ambiguo. Non si immischiava più nelle questioni femminili da quando la figlia si era laureata.

Che decidessero loro.

Ma, sorprendentemente, a Giulia Marco De Luca piacque.

Dieci anni di differenza non la turbavano. Con quel fisico, tra altri dieci anni sarebbe stato ancora un belluomo. Elegante, educato, vestito impeccabilmente.

Anche Giulia fece colpo su di lui, e si sposarono.

La madre di Giulia tirò un sospiro di sollievo, assolto il suo dovere materno, e iniziò a dedicarsi completamente a sé stessa. Salon, negozi, viaggi con il marito in posti esotici, senza più la figlia

E lei, seguendo lesempio, non fu da meno.

Il marito assecondava ogni suo capriccio, e così Giulia viveva per il suo piacere.

I suoi doveri domestici si limitavano a dare ordini alla domestica, che comunque sapeva fare tutto anche senza di lei.

Il fulmine a ciel sereno arrivò così allimprovviso che Giulia non ebbe neanche il tempo di riprendersi.

Marco De Luca perse la sua ex moglie. Per quali motivi, Giulia non si curò di chiedere.

E così fu costretto a prendere con sé la figlia!

Era scandaloso. E adesso? Aveva rimandato sine die lidea di avere un figlio, e ora nella sua casa sarebbe arrivata una ragazzina a cui lei, Giulia, avrebbe dovuto fare da “seconda mamma”, come la chiamava Marco.

Ma non cera scelta.

Il marito non si preoccupò troppo della sua opinione, le presentò semplicemente il fatto compiuto e le chiese di essere comprensiva.

“La bambina non ha colpa, no?”

Presto andò a prenderla e la portò a casa con una valigia scassata e uno zaino di scuola.

Maria frequentava già la terza elementare, era alta, silenziosa, quasi muta, notò Giulia.

Non diceva una parola di troppo, tutto in silenzio, tutto di nascosto.

Ma almeno una cosa la tranquillizzava: assomigliava al padre. Era senza dubbio sua figlia, non il frutto di qualche avventura della stupida ex

La vita in quella grande casa con il padre, la matrigna e la domestica opprimeva Mariuccia.

Non era abituata a quel lusso!

Dopo cena, la bambina si precipitava a lavare i piatti, chiedeva dove fosse la scopa per spazzare, cercava di stirare da sola i suoi vestiti. E tutto questo infastidiva Giulia

Il padre, sempre immerso nel lavoro, tornava tardi e non aveva tempo per coccole e affetto.

Con la moglie non lesinava attenzioni, ma a Maria arrivava al massimo una carezza sulla testa e la domanda:

“Come va a scuola?”

Eppure Giulia iniziò a sentirsi limitata: non poteva più uscire quando voleva, andare nei suoi posti preferiti, dedicarsi alla sua bellezza.

Non poteva correre in palestra la mattina presto! Doveva dormire, passare ore al computer, sfogliare i social.

Poi arrivava Maria, e non potevi sfuggirle: il marito le chiedeva di controllare i suoi compiti e aiutarla con le lezioni.

Così Giulia iniziò a pensare: perché non proporre al marito di mandare la ragazzina in un buon collegio?

Ma non ne ebbe il coraggio, e suggerì invece il doposcuola:

“Vedi, per me è difficile seguirla con i compiti e aiutarla. Non sono uninsegnante. E guarda, ha già dei voti bassi. A scuola, invece, studia meglio. È per il suo bene.”

Ma Marco si arrabbiò così tanto che Giulia si pentì della sua proposta.

E così andò avanti: relazioni senza anima, insoddisfazione, irritazione

Due anni dopo, Giulia partorì un maschietto. Si pose il problema della tata, ma Maria ormai aveva quasi dodici anni e si offrì di aiutare con il fratellino.

E in effetti, non si poteva trovare tata migliore!

Maria faceva tutto: i compiti, giocava con Daniele, stirava i suoi vestiti e i suoi.

Poi si aggiunse anche il cambio delle lenzuola, perché la domestica Nina superava i sessantanni e iniziava a stancarsi.

Giulia si rassegnò, abituandosi allidea che Maria aiutasse Nina, mentre lei continuava a dedicarsi a sé stessa, per non perdere quel fascino necessario a una donna di mondo.

Daniele cresceva, amava la sorella maggiore, proprio come lei

Quando Maria finì il liceo, Daniele stava per iniziare la prima elementare. E ancora una volta, il peso della sua educazione ricadde sulla sorella, matura oltre i suoi anni.

Lei si iscrisse alluniversità, studiava inglese e insegnava al fratello.

“Non ti sembra, cara, che tutta la cura della casa e di nostro figlio sia ricaduta su Maria?” chiese una volta Marco alla moglie, che ormai raramente era a casa dopo pranzo, a volte nemmeno la sera.

Aveva un giro di amici, interessi mondani, incontri, caffè.

“E cosa non ti soddisfa, amore? Tua figlia gestisce tutto benissimo. Nina finge solo di lavorare. Cucina, e finiscono lì i suoi doveri.”

“Appunto. Il resto è tutto sulle spalle di Maria, no?”

Giulia tacque.

Sì, era su Maria! Ma la ragazza si lamentava? E Daniele a volte lo portava con sé. La scorsa settimana laveva portato a una mostra. Al museo, a un concerto per bambini. Non era abbastanza?

Quando Maria si laureò, il padre la assunse nella sua azienda.

Il business aveva superato i confini nazionali, e una traduttrice era proprio ciò che serviva.

Lì, la ragazza conobbe Luca, un ragazzo sveglio del reparto vendite.

Lamore sbocciò subito, sotto gli occhi stupiti del padre.

Non avrebbe mai pensato che la sua timida e ris

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