Un Figlio Tradisce la Madre che lo ha Cresciuto con Amore

Il figlio prediletto tradì sua madre
Alla festa di diploma, tutte le ragazze volevano farsi una foto con lui. Ma lui scelse Federica Non era un granché, né di aspetto, né dintelligenza, né di cultura. Però suo padre era un pezzo grosso del paese. E labito di Federica quella sera era il più elegante di tutti E poi, chissà come, riuscì pure a entrare alluniversità. Così, dopo averlo preso per mano quella sera, non lo mollò per anni, fino a portarlo allaltare.
Da piccolo, tutti lo coccolavano come fosse un angioletto. Oltre a essere bellissimo, aveva un modo di fare così dolce! Se qualcuno lo prendeva in braccio, lui si accocchiava come un gattino. Persino gli sconosciuti gli offrivano caramelle. Maria temeva che potessero affascinarlo con il malocchio. A scuola, le ragazze si litigavano per stargli vicinoprima per amicizia, poi per amore. Nicolò era bravissimo sia nello studio che nello sport. Peccato fosse un poveraccio. Ma le ragazzine del paese non badavano al fatto che il loro idolo portasse un solo paio di jeans fino a quando non cadevano a pezzi. Con chiunque altro se ne sarebbero fatte beffe, ma con lui? Mai!
Alla festa di diploma, tutte volevano una foto con lui. Lui scelse Federica
Maria, prima del matrimonio, vendette il maialino e diede i soldi al figlio. Punto. Nicolò prese quelle poche migliaia di euro e se ne andò.
Maria era arrivata a Borgo San Martino con un bimbo in braccia. Chissà se era vero o solo pettegolezzi, ma dicevano che il padre del piccolo le avesse comprato la casa per togliersela dai piedi, visto che lui era già sposato. Nessuno laveva mai vista con parenti. Viveva con poco, lavorava in un negozietto e teneva un orticolo. Qualche spasimante si era fatto avanti, ma niente da fare! Ho già un uomo!, diceva ridendo. Le amiche la prendevano in giro: Ma come fai da sola?. Lei si arrabbiava.
Quando accompagnò Nicolò alla prima elementare, vide subito luiVittorio, il nuovo insegnante di ginnastica, fresco di università. I loro occhi si incrociarono per caso. Poi cominciarono a cercarsi. Senza quasi accorgersene, iniziarono a frequentarsi. Vittorio portava Nicolò in bici, gli insegnava a riparare le gomme, lo accompagnava nei boschi dinverno e in primavera lo aiutava a piantare lorto. Maria non osava dire la verità al figlio: ogni volta che abbracciava Vittorio, o anche solo gli sfiorava la mano in sua presenza, il bambino si irrigidiva e taceva.
Perché, tesoro? È una brava persona! Sarà il tuo papà, sussurrava dopo aver salutato il suo amato.
Non voglio che tu lo ami! Voglio che ami solo me!, borbottava il piccolo.
Una mattina, Nicolò si svegliò e li trovò a letto insieme.
Da oggi sarà così, piccolo mio!, lo abbracciò Vittorio, che in cuor suo voleva davvero essere un padre per lui.
No! Non voglio che tu viva con noi!, urlò il bambino. Rifiutò la colazione e scappò via. Maria lo trovò solo la sera e lo riportò a casa.
Lui è lì dentro?, chiese tra le lacrime, indicando la porta.

Allora se ne vada! Perché io non entro!
Piccolo mio! Non ti ha mai fatto male! Saremo una famiglia, come tutti gli altri, cercava di calmarlo.
Non voglio essere come gli altri! Voglio stare solo con te! Lui non è mio padre!
Lo diventerà, vedrai
Vittorio uscì di casa con la valigia, come era arrivato. Abbracciò Maria, la strinse e le baciò la fronte.
Pensaci, Nicolò. Non sono un nemico, disse, quasi imbarazzato. Ci penserai?
No!, scrollò la testa il bambino, girandosi dallaltra parte.
Se lo fai tornare, io scappo!, disse alla madre quando la porta si chiuse alle spalle di Vittorio.
Maria scelse il figlio. Vittorio lasciò il paese, chissà dove, perché nessuno lo rivide mai più. Maria, a Capodanno, partorì un altro bambino: Giacomino. Temeva che il primogenito non lavrebbe accettato, ma Nicolò, sempre curioso di tutto, non chiese neanche dove fosse spuntato quel fratellino. Lo amava, lo osservava. Maria, però, si sentiva sempre in colpa verso di lui e non osava contraddirlo.
Il mio Nicolò è così maturo, si vantava con le amiche. È così perfetto che sembra io sia la figlia e lui il genitore!. Quelle ridacchiavano, sapendo che proprio per colpa dei suoi consigli, Maria era rimasta sola.
Quando Nicolò si mise con Federica, lei fu felice. Viene da una famiglia ricca, una volta sposati lo aiuteranno a sistemarsi, pensava.
Come ogni sabato, aspettò il figlio studente a casa. Aveva preparato torte e polpette. Il treno era passato da un pezzo, ma Nicolò non si vedeva.
Mamma!, corse a casa Giacomino dal campo sportivo. Nicolò è andato a casa di Federica!.
Non cenarono. Aspettarono. Ma lui non arrivò. Né quella sera, né la mattina dopo. Passò di corsa, giusto in tempo per prendere il treno di ritorno. Senza il solito bacio alla madre.
Mamma! Ci sposiamo!, la informò senza un preavviso.
Voleva sgridarlo per non essere tornato, dirgli ciò che aveva pensato tutta la notte, ma non riuscì a parlare, perché lui continuò:
Mi aiuterai un po, vero? Vendi pure il maialino!
Certo, tesoro! E quando sarà il matrimonio?
Non lo so ancora. Lo faremo a Milano, da studenti! Niente paesini!
Per il weekend successivo, Maria aveva venduto il maialino, e Nicolò passò a prendere i soldi. Li prese senza contarli, poi corse da Federica.
In paese tutti sanno tutto. Si mormorava che i futuri suoceri stessero organizzando un matrimonio in casa. Nicolò non tornava. Senza fidanzamento ufficiale, senza accordi. Maria si fece coraggio e andò dai futuri consuoceri per chiedere, magari offrirsi di aiutare. La suocera la bloccò al cancello:
Tu? Ma che aiuto saresti?, disse con sufficienza. Abbiamo tutto organizzato da professionisti! Gente di fiducia! E tu non dovresti nemmeno metterci piede, perché non sei né moglie né vedova! Quel ragazzo è cresciuto senza padre, per colpa tua! Un bastardo! Credi che siamo felici di accogliere gente così in famiglia? Lui, pazienza, per nostra figlia. Ma tu sparisci!, e le sbatté il cancello in faccia.
Maria tornò a casa come ubriaca. Nessuno laveva mai umiliata così. Eppure ho dato tutto ai miei figli, si ripeteva tra le lacrime.
Il matrimonio fu sontuoso. Tre giorni di musica per tutto il paese. Non invitavano chiunque, solo chi contava. Dissero che non si era mai visto un festeggiamento così. Ma il pettegolezzo più grosso era un altro: la madre dello sposo non cera. Alcuni sorridevano cinici, altri scuotevano la testa. Ma come è possibile?.
Maria non uscì di casa quel giorno. Aveva sperato che Nicolò passasse, almeno la sera prima. Forse allultimo momento Ma no! Le auto addobbate sfrecciarono davanti alla sua casa, clacson a tutto volume. Si rannicchiò sotto le

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

fourteen + 17 =

Un Figlio Tradisce la Madre che lo ha Cresciuto con Amore