**Primo matrimonio a 55 anni: il mio ritardatario marito**
Il mio sposo in ritardo Mi sono sposata per la prima volta a 55 anni Sono già passati cinque anni dal nostro matrimonio Ora ne ho 60, lui 65 Niente di strano, ormai succede di tutto La cosa incredibile è che era il primo matrimonio sia per me che per lui. E, pensate, io non avevo mai avuto intenzione di sposarmi!
Da giovane, prima dei ventanni, un ragazzo che amavo profondamente mi spezzò il cuore. Si chiamava Vittorio. Mi lasciò al quinto mese di gravidanza Allinizio, Dio mi perdoni, pensai di porre fine alla mia vita, ma poi mi ripresi e giurai che non mi sarei mai più sposata. Non volevo che qualche vigliacco scappasse di nuovo alla prima occasione. E mantenni la parola. Mia figlia crebbe, si sposò, arrivarono i nipoti, mentre io, testarda come un mulo, vivevo la mia vita da single.
E non è che gli uomini non mi abbiano chiesto di sposarli Quanti ne ho avuti! Ma il mio carattere era irremovibile: una volta che prendevo una decisione, la portavo a termine. La vita da single, però, mi aveva resa più dura, meno femminile. Ma il destino è una signora imprevedibile
Voglio raccontarvi come finii davanti allaltare. Quando andai in pensione, come molti pensionati, decisi di dedicarmi allorto. Avevo ereditato dai miei genitori una piccola casetta con un pezzo di terra. Viaggiavo in treno, il viaggio durava poco più di unora, così mi portavo sempre un cruciverba per passare il tempo.
Un giorno, a una fermata, salirono un uomo e una donna, probabilmente sposati, e un vecchietto mingherlino. Allinizio tutti tacevano. Poi sentii la voce sommessa della donna:
“Vittorio, potremmo andare a trovare i bambini, daremmo una mano Sei pur sempre loro padre.”
Ma il rombo del treno interruppe la risposta burbera del marito:
“Ma sei scema? Vuoi che mi inchini davanti a quei deficienti?”
Seguitò con un linguaggio così volgare verso la moglie e i figli che non potei fare a meno di guardarli. I miei occhi si fermarono sul viso corrucciato delluomoe rimasi paralizzata. Era Vittorio! Lo stesso Vittorio che tanti anni prima mi aveva lasciata incinta! Non era cambiato molto, solo il viso segnato dagli anni e dalla rabbia. Era ancora imponente come in gioventù. Non mi riconobbe, ma accorgendosi del mio sguardo, sbottò:
“Che cazzo guardi? Gira la testa o te la spacco!”
Rimasi immobile. Le braccia e le gambe non mi rispondevano, chissà se per lo shock o la paura.
E poi accadde lincredibile. Il vecchietto seduto di fronte a me si alzò deciso e si mise tra me e Vittorio, dicendo con voce ferma:
“Se non la smetti di insultare le donne, avrai a che fare con me. Un uomo che parla così è meno di niente. Ti piego come un foglio di carta!”
Il cuore mi precipitò ai piedi. Un “foglio di carta”? Vittorio lo avrebbe schiacciato con un dito! Stavo già per difendere il mio protettore, quando allimprovviso Vittorio si rimpicciolì, tirò su le spalle e borbottò qualcosa. Capii allora che quel “toro da combattimento” era forte solo con le donne Di fronte a un uomo vero, si arrendeva subito.
E per questo (mancano le parole!) avevo rovinato la mia vita? Gli occhi mi si riempirono di lacrime. Tutto era accaduto in un attimo, come in un film dove trentanni passano in un secondo.
Vittorio e sua moglie scesero dopo due fermate, e io scoppiai a piangere. Mi sentivo vuota e amareggiata.
“Neanche le lacrime rovinano il tuo bel viso,” mi disse il mio difensore sorridendo. Ora non mi sembrava più un “vecchietto”. Davanti a me cera un uomo coraggioso e profondo. Si chiamava Aldo Bellini, un pensionato di guerra
Così conobbi il mio futuro “ritardatario” marito. E capii, per la prima volta dopo tanti anni, che volevo sposarmi. Volevo sentirmi di nuovo amata.
E così è stato.
Io e Aldo siamo molto felici La vita mette tutto al posto giusto, con saggezza. E non importa quanti anni hai Perfino lautunno della vita può riempirsi damore e felicità.