Lillusione di un principe svanita
Non era il principe dei suoi sogni
Elisa aveva conosciuto Marco quando era appena tornato dal servizio militare. Quel ragazzo sembrava uscito dalle pagine di una rivista di moda alto, atletico, con occhi verdi magnetici e capelli neri e ricciuti. Al suo fianco, Elisa appariva semplice, sebbene fosse graziosa: bionda, slanciata, con un sorriso dolce. Non poteva credere alla sua fortuna tra tutte le ragazze del gruppo, aveva scelto proprio lei.
“Ma cosa ci vedi in lui?” sussurravano le amiche. “Un ragazzo così bello non resta mai a lungo. Ti lascerà.”
Ma Elisa sorrideva, convinta del loro amore. Andavano al cinema, alle feste da ballo, incontravano amici. Marco non le faceva mai complimenti sul suo aspetto, ma le stava sempre accanto, e il suo tocco la faceva girare la testa. Quando lo portò a casa per la prima volta, sua madre Maria Giovanna aggrottò le sopracciglia. Più tardi, in privato, sussurrò alla figlia:
“Un uomo bello è luomo di unaltra, cara. Raramente sono fedeli. Aspetta prima del matrimonio, mettilo alla prova. Sembra troppo da vetrina.”
Elisa si irritò. Aveva fiducia nei sentimenti di Marco, non voleva ascoltare dubbi. Ma sua madre aveva piantato un seme di inquietudine nel suo cuore.
Poco a poco, Marco cambiò atteggiamento. Prima la palestra, poi il nuoto, poi nuove conoscenze. Elisa, per stargli vicino, si iscrisse anche lei agli allenamenti, ma si sentiva goffa tra le ragazze attraenti e muscolose. Marco lanciava sguardi nella loro direzione, mentre lei tornava a casa prima, cercando di nascondere le lacrime.
“Sei debole come una bambola,” rise lui una volta, quando Elisa si ammalò dopo il nuoto. “Meglio che resti a casa con i tuoi libri.”
Le parole la ferirono, e le ricordarono sua madre. Sentiva che Marco si stava allontanando. Sempre più spesso usciva da solo, senza chiamarla, senza invitarla, quasi senza accorgersi di lei. Poi, semplicemente, scomparve. Smise di rispondere.
“Non ti chiama?” chiese la madre.
“No” sussurrò Elisa, voltandosi verso il muro.
“Su, alzati! Andiamo dal parrucchiere!” ordinò Maria Giovanna. “Un taglio nuovo è il primo passo per una vita nuova. Poi ti cuciremo un vestito, sei brava.”
Comprarono la stoffa, Elisa disegnò i modelli, cercando di dimenticare. Le voci sulle nuove storie damore di Marco arrivavano a lei, ma resisteva. Quando, dopo alcune settimane, apparve a una festa con un vestito nuovo, leggero, splendente tutti si voltarono. Fu notata.
Un ragazzo, Luca, modesto e senza pretese, cominciò a prendersi cura di lei. Non era un belluomo, ma i suoi occhi guardavano solo Elisa caldi e sinceri. Dopo un mese, le chiese di sposarlo.
“Questo sì che è un uomo!” disse la madre. “Se si innamora, si sposa. Tu che dici?”
“Accetto,” rispose Elisa con calma.
“Lo ami?”
“E come no? È buono, lavoratore, fedele. Io sono tutto ciò di cui ha bisogno e solo io.”
Il matrimonio fu caloroso, pieno di gioia. Elisa e Luca cominciarono da zero: la prima sedia, il primo piatto. Dopo un anno nacque la bambina, e tre anni dopo il maschietto. Famiglia, amore, felicità.
Non pensava più a Marco. Solo ogni tanto sentiva storie di come avesse lasciato la moglie, fosse fuggito con unamante, e ora vivesse di qua e di là. Elisa sorrideva:
“Cosè stato tra noi? Solo un pezzo di gioventù. Che sia felice, se ci riesce.”
A casa laspettavano i bambini e il marito. E sua madre saggia, buona, la più cara. Quella che laveva salvata da una vera sofferenza. Quella grazie alla quale Elisa aveva trovato la sua felicità tranquilla e autentica.
Mamma resta sempre vicino. Senza di te, la vita non è altrettanto luminosa.






