Come è possibile ignorarmi?

“Come è possibile non notarmi?” si infuriava Chiara, osservandosi nel riflesso dello specchio mentre si riempiva le labbra di rosso. “Non importa, c’è la festa dell’azienda tra poco, quella sarà la mia occasione!” Questa è la storia di come la mia amica Chiara cercò di conquistare l’attenzione di un collega e di come andò a finire.

**Chiara e la sua sicurezza**
Chiara è la mia amica dai tempi dell’università. Ha trentadue anni, è vivace, curata, sempre al centro dell’attenzione. Gli uomini si voltano a guardarla, e lei sa benissimo come usare il suo fascino. Al lavoro, nella nostra piccola azienda tecnologica, Chiara è una stella. Lavora nel reparto marketing, sempre impeccabile, e le sue battute durante le riunioni strappano risate persino al capo più serio.

Ma recentemente arrivò un nuovo collega, Matteo, che per Chiara divenne un vero enigma. Alto, affascinante, con modi eleganti—insomma, il candidato perfetto per la sua attenzione. Peccato però: Matteo sembrava non accorgersi minimamente dei suoi tentativi di flirt. Chiara mi raccontò di averlo invitato a prendere un caffè, e lui aveva rifiutato con garbo, dicendosi occupato. Poi era “casualmente” finita con lui nell’ascensore e aveva cercato di attaccare discorso, ma lui si era limitato a sorridere ed era uscito.

**”Sarò troppo perfetta per lui?”**
Dopo l’ennesimo tentativo fallito, Chiara venne nel mio ufficio sbuffando: “Ma insomma, sarà forse omosessuale? Com’è possibile che non mi noti?” Si sistemava i capelli davanti allo specchio e si ritoccava il rossetto, come se si preparasse a un nuovo assalto. Io risi: “Chiara, magari è solo timido? O forse ha già una ragazza?” Ma lei fu irremovibile: “No, Sofia, c’è qualcosa che non quadra. Con gli altri è aperto, con me invece—zero reazione!”

Decise allora che la festa aziendale, prevista per la settimana seguente, sarebbe stato il suo momento di gloria. Chiara comprò un vestito nuovo, prenotò lo stilista e pensò persino a come “casualmente” sedersi vicino a Matteo. “Quella sera non resisterà,” dichiarò con sicurezza.

**La festa e la rivelazione**
Arrivò il giorno dell’evento. Chiara era splendida: un vestito rosso, il trucco perfetto, un sorriso che illuminava la sala. Attirava gli sguardi di tutti, tranne, purtroppo, quello di Matteo. Lui ballava con altre colleghe, scherzava con i ragazzi, ma a Chiara non si avvicinò nemmeno. Notai che cominciava a essere nervosa, anche se cercava di nasconderlo dietro un sorriso.

A un certo punto vidi Matteo uscire sul balcone con il nostro collega Marco. Parlarono a lungo, ridendo, e poi lo vidi posare una mano sulla spalla di Marco. Chiara se ne accorse e impallidì. “Sofia, hai visto?” sussurrò. “Ma è vero, allora?” Alzai le spalle: “Magari sono solo amici?” Ma per lei la questione era già chiara.

**Com’è finita?**
Dopo la festa, Chiara si calmò un po’, ma era comunque scossa. Ammise che non era tanto il dispiacere a turbarla, quanto l’imbarazzo: “Mi sono data così tanto da fare, e lui, pare, non è nemmeno interessato alle donne.” Più tardi scoprimmo da altri colleghi che Matteo aveva effettivamente un partner, ed era un uomo. All’inizio Chiara si arrabbiò con se stessa per non averlo capito, ma poi scoppiò a ridere: “Almeno so perché non gli interessavo! E io che pensavo fosse colpa mia.”

Ora Chiara ride di quell’episodio, dicendo che le ha insegnato a non essere troppo sicura di sé. Flirtare lo fa ancora, ma senza tanta insistenza. E con Matteo, tra l’altro, è diventata amica—è un bravo ragazzo, solo con gusti diversi.

Se avete storie simili, scrivete: come avete reagito? Come evitare di prendere i rifiuti troppo a cuore? O magari avete qualche consiglio per Chiara su come trovare nuovi “bersagli”? Raccontate, sono curiosa!

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