Marito Sconosciuto

L’Uomo di un’Altrui

— Elettra, scusami, devo andare.
— Tua moglie ha chiamato? Va’, certo. Ci sono abituata.

Elettra sentiva il cuore spezzarsi ogni volta che Fabrizio la lasciava per tornare dalla moglie. Avrebbe voluto che restasse la notte. Avrebbero potuto andare al bar, poi guardare un film avvolti in una coperta calda, mentre preparava un caffè perfetto.

Ma tutto questo rimaneva solo un sogno. Fabrizio non aveva mai nascosto di essere sposato, di avere un figlio. Non amava la moglie, ma restava per il ragazzo. Aspettava che finisse il liceo, e solo allora sarebbe andato da lei.

A Elettra non importava nulla della moglie. Perché dovrebbe preoccuparsi della felicità di un’altra donna? Se una famiglia si sgretola, se un uomo non ama più, lo si capisce. Basta lasciarlo andare. Fabrizio era un buon padre, non voleva ferire suo figlio con una separazione.

Pazienza, anche la sua ora sarebbe arrivata. Tra due anni, il ragazzo sarebbe partito per l’università, e allora… Allora ci sarebbero state le coperte, i film, la felicità. Elettra sognava una figlia, una copia di sé.

Due anni volarono via. Elettra attese che Fabrizio mantenesse la promessa, ma ogni volta aveva una scusa.

— Capisci, la madre di Laura si è ammalata gravemente, l’abbiamo portata a casa nostra. Non posso lasciarla ora, lo capisci, vero?

Elettra sospirava e annuiva. Quanto avrebbe dovuto aspettare ancora? Fino alla pensione?

Un ritardo. Un errore? Comprò un test. Due linee. Forse era un segno del destino. Doveva andare dal medico, farsi confermare.

Elettra sedeva in fondo al corridoio del consultorio, in attesa del suo turno. La porta si aprì, e una donna incinta, con il ventre prominente, uscì dallo studio. Un uomo la sorreggeva. Non era possibile… Fabrizio. Che succedeva?

Uscirono in strada senza vederla. Elettra entrò dall’ostetrico.

— Signorina, sta bene? È molto pallida.
— Sì, credo di sì. Vorrei solo controllare.

Il medico confermò la gravidanza e la felicitò.

— A trentacinque anni, il primo figlio è un po’ tardivo, ma nulla di grave. Poco fa c’era una paziente di quarant’anni, con un figlio già grande, e ora aspetta una bambina con il marito. Una famiglia solida, perché non provarci?

Elettra strinse le labbra e non rispose. Nella sua testa turbinavano pensieri. Perché le aveva mentito? Perché aveva promesso di lasciare la moglie, e invece le aveva fatto un altro figlio? Quanto a lungo avrebbe continuato a ingannarla?

— *Piccola volpe*, oggi non posso venire, mi dispiace…
— Certo, anch’io sono occupata.
— E con cosa?
— Esco con Marina. Sono stufa di aspettare a casa.
— Che discorsi sono? Non mi piace questa idea, *volpicina*…
— Non ho una famiglia, ho il diritto di divertirmi. Sei l’uomo di un’altra, non puoi dirmi cosa fare.

Elettra chiuse la chiamata. Lui osava impedirle di vivere? Doveva restare lì, come un cane fedele, ad aspettare il suo padrone? Mentre lui faceva figli, li cresceva, e ogni tanto passava da lei per un po’ di emozioni, finché non si sarebbe stancato.

Solo ora capì in che ruolo miserabile era stata per anni. Tutto il meglio andava alla moglie e al figlio, lei era solo un’alternativa. E a lui non importava che il tempo passasse, che lei avesse bisogno di una famiglia. Pazienza, ora avrebbe avuto un figlio suo.

Fabrizio arrivò senza avvisare. Piangeva. Disse che durante il parto, la bambina era morta, anche se tutto sembrava andare bene. La moglie aveva perso il senno dal dolore, e lui non sapeva cosa fare.

— Cosa fare? Stare con tua moglie in questo momento difficile. Fabrizio, è il vostro dolore. Perché venivi da me, se eravate felici? Perché mentivi?

— Dio mi ha punito, mi ha portato via mia figlia per colpa tua…
— Non dire sciocchezze. La colpa è solo tua. Hai mentito a tua moglie, a me, a te stesso. Sii un uomo, ora, e torna da lei.

— Io vi amo entrambe, ognuna a modo mio. Non posso scegliere…
— Basta, Fabrizio. Vai, e non tornare più.

Elettra chiuse la porta e scoppiò in lacrime. Aveva pietà di sé e della moglie di Fabrizio, che aveva perso una figlia. Presto anche lei sarebbe stata madre, e immaginava quel dolore.

Fabrizio chiamò più volte, si presentò ubriaco, ma Elettra lo cacciò via. Non seppe mai che lei aveva avuto un figlio, suo figlio. Lo registrò con il suo cognome, senza padre. Il piccolo Marco era identico a Fabrizio, l’uomo di un’altra.

Le statistiche dicono che il 10% degli uomini lascia la moglie per l’amante. E metà di loro torna indietro. Quante donne hanno atteso invano che un uomo sposato mantenesse la promessa di divorziare? Troppe.

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