Nostri nonni ci aiuterebbero, ma senza sostegno: perché rifiutiamo il loro aiuto per l’anticipo della casa

Nonni ricchi, ma senza sostegno: perché non vogliamo il loro aiuto per lanticipo della casa

I genitori di mio marito sono benestanti, ma si sono rifiutati di aiutarci con lanticipo per lappartamento: un bambino non ha bisogno di nonni così.

Mio marito, Luca, viene da una famiglia agiata. Vivono in una grande villa nel centro di Firenze, hanno diverse macchine e viaggiano spesso per vacanze allestero. Io, invece, sono cresciuta in una famiglia modesta in un paesino vicino a Bologna. Quando ho conosciuto Luca e abbiamo deciso di sposarci, le nostre origini diverse non contavano. Eravamo giovani, innamorati e determinati a costruirci una vita con le nostre forze. Certo, non avremmo rifiutato un aiuto dai parenti, se fosse arrivato racconta Sofia.

Con Luca sognavamo da tempo un appartamento nostro. Stanchi di saltare da un monolocale in affitto allaltro, dove qualcosa si rompeva sempre: o la carta da parati si staccava, o il rubinetto perdeva, e i proprietari sembravano solo aspettare che ce ne andassimo. I genitori di Luca sapevano delle nostre difficoltà, ma fingevano di non vedere. Avevano i mezzi per aiutarci, se avessero voluto. Ma evidentemente non volevano.

I miei genitori vivono lontano, in provincia di Bologna. Hanno un reddito modesto, e non mi sarei mai aspettata il loro sostegno. Con i suoceri, invece, siamo nella stessa città, ma dopo il matrimonio abbiamo scelto di non vivere con loro volevamo essere indipendenti. Abbiamo affittato un bilocale, lavorato fino allo stremo, rinunciando alle vacanze per mettere da soldi per una casa nostra. I genitori di Luca lo sapevano, ma preferivano restare in disparte.

Una volta siamo andati a trovarli. Mia suocera, come al solito, ha cominciato a chiedere quando sarebbe diventata nonna. Ho colto loccasione per accennare:

«Penseremo a un bambino quando avremo la nostra casa. Al momento non abbiamo nemmeno i soldi per lanticipo.»

Mia suocera ha scrollato le spalle con aria compassionevole, senza dire una parola. Il suo sguardo era vuoto, come se le mie parole si fossero dissolte nellaria.

Dopo qualche mese, ho scoperto di aspettare un bambino. La notizia ci ha sconvolto la vita. Abbiamo annunciato ai genitori di Luca che sarebbero diventati nonni. Erano euforici, ci hanno congratulato, già progettavano come accudire il nipotino. Ho deciso di essere sincera e ho chiesto se potevano aiutarci almeno con lanticipo per la casa. Dopotutto, per un bambino è importante crescere in una casa propria.

Ma mia suocera ha cambiato espressione allistante. Con tono gelido ha risposto che non avevano soldi disponibili e che non potevano fare nulla. Era una bugia! Il giorno prima, mio suocero si era vantato con Luca di voler comprare un nuovo SUV. A quanto pare, per lauto i soldi cerano, ma non per la casa di suo figlio e del futuro nipote.

Ho cercato di trattenermi, ma dentro di me ribollivano rabbia e dolore. Il sogno di una casa dove crescere nostro figlio crollava davanti ai miei occhi. Ho accettato lidea che avremmo dovuto continuare a stiparci in un affitto.

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